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C’era una volta una donna che non avrebbe mai pensato di organizzare matrimoni nella sua vita e che ora non ne può più fare a meno!

Quando mi chiedono perché faccio questo lavoro la risposta è diretta: per fare felici le persone e per dare il mio contributo.

Celebrare l’amore è uno dei privilegi e delle soddisfazioni più grandi che si possano provare. Quando due persone si affidano a me per organizzare i momenti più importanti della loro vita, mi stanno mettendo tra le mani un tesoro – il loro – fatto di sentimenti, di gioie e a volte di dolori, di battaglie e di conquiste, di tenerezza e romanticismo. Mi stanno affidando tutto questo e il compito da eseguire è tanto entusiasmante quanto delicato.
Questo è il primo motivo del perché faccio questo lavoro: far felici le persone.

Sembrerà banale per il semplice fatto che tutti coloro che organizzano matrimoni scrivono che il loro compito è realizzare i sogni dei propri clienti. E in effetti lo è anche il mio: realizzare il sogno dei miei clienti…che però diventa anche il mio sogno una volta che me lo affidano.

Oltre che una missione verso l’inclusione.

Fin dall’inizio curo l’evento come fosse mio, lo interpreto e ad arricchisco di dettagli, di emozioni che possano renderli ancora più felici. E il passaggio successivo è quello di toglierli le preoccupazioni, rassicurarli sul fatto che troveranno un ambiente accogliente dove non avranno sorprese, dove potranno esprimersi liberamente.


E questo è il secondo motivo per cui faccio questo lavoro: dare il mio contributo.

LGBTQ international wedding congress venice stage

Anche questo secondo motivo ha un peso molto importante: è la necessità, che va oltre il volere, di farsi comunicatore di diritti, di uguaglianza, di inclusione. Di libertà per ciascuno di poter amare per il solo fatto di essere vivo e di poterlo fare liberamente e in sicurezza.

Sicurezza è una delle parole più importanti in questo contesto.

E per creare ambienti sicuri bisogna supportare, comunicare, educare. Ogni giorno un passo per favorire in sempre più ambienti l’accettazione, la partecipazione e l’integrazione.

Lo strano fatto è che spesso inclusione spesso non riguarda le persone LGBTQ+.

E questo per un motivo ben preciso.

Perché la credenza più diffusa è che le persone LGBTQ+ scelgano deliberatamente il proprio orientamento sessuale. Diciamolo ancora: le persone LGBTQ+ NON scelgono il loro orientamento sessuale, come io non ho scelto il colore della mia pelle o dei miei occhi.

Le persone LGBTQ+ semplicemente SONO.

Esattamente come qualunque altro essere vivente sulla terra.

Per questo inclusione va ben oltre definirsi gay friendly.

Inclusione non è tollerante verso la diversità, ma celebra la diversità.

Inclusione  non accetta la diversità, ma crea intorno ad essa uno spazio sicuro e rassicurante.

Inclusione è essere entusiasti di accogliere. E’ essere impazienti di conoscere il diverso e imparare.

Inclusione va oltre gay friendly e significa essere alleati in ogni momento e non solo quando serve.

Inclusione significa supporto.

E’ stato per me un grande dono quello di poter parlare di inclusione dal palco del primo LBGTQ+ International Wedding Congress che si è tenuto lo scorso febbraio a Venezia. E’ stata una manifestazione molto importante per la comunità che ha voluto sensibilizzare gli operatori del settore e in generale la società, su quanto sia giunto il momento di parlare sempre più apertamente di diritti LGBTQ+ nel nostro Paese e a livello internazionale.

Non ci si ferma di certo qui. In attesa della data del prossimo congresso i progetti che stiamo sviluppando sono innovativi e raffinati.

E ne parleremo presto!

LGBTQ international wedding congress venice Speakers

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