Il matrimonio tra donne, o meglio l’unione civile tra donne che attualmente è riconosciuta in Italia, presenta alcune differenze legali rispetto al matrimonio tradizionale tra persone di sesso differente ma comporta anche diverse sfide organizzative per quanto riguarda tutta la parte cerimoniale.
Per questo motivo è necessario riflettere molto bene sulle scelte e sui momenti che scandiranno cerimonia e ricevimento, dal momento che non esiste ancora un protocollo ufficiale, com’è invece stato istituito per i matrimoni delle coppie eterosessuali.
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Cosa cambia nella cerimonia del matrimonio tra due donne?
L’unione civile tra donne, tra uomini o tra un uomo e una donna si svolge esattamente alla stessa maniera dal punto di vista legale. A livello organizzativo invece bisogna necessariamente apportare diversi cambiamenti alla procedura, dal momento che determinati meccanismi ormai consolidati prevedono una netta distinzione di ruoli che nel matrimonio gay semplicemente decadono.
I problemi da risolvere sono: chi entra per prima? Se una delle due spose ha deciso di indossare abiti dal taglio maschile, la scelta più naturale sarebbe che fosse lei a ricoprire in ogni passaggio il ruolo dello sposo, arrivando prima dell’altra sposa e aspettandola.
L’alternativa, che può essere attuata solo se lo spazio a disposizione per la cerimonia lo permette, è che le due spose arrivino insieme, ognuna delle due accompagnata da uno o da entrambi i genitori.
Se questo non è possibile sarà strettamente necessario stabilire un ordine di entrata: quello alfabetico va benissimo per sancire la completa parità delle due spose, ma qualsiasi altro tipo di entrata sarà efficace: l’importante, dopotutto, è che si arrivi all’altare!
Il problema del bouquet
Anche nel caso del bouquet non c’è alcuna regola fissa: se una sposa ha deciso di indossare il classico abito bianco è quasi automatico che a lei spetti il compito di portare e di lanciare un bouquet, mentre una sposa che ha scelto di indossare un abito da cerimonia maschile potrebbe farne a meno.
Naturalmente, se entrambe le spose hanno indossare un abito femminile coordinato potrebbero scegliere di portare due bouquet identici o coordinati e poi lanciarli entrambi.
E chi regala il bouquet alle spose? Normalmente l’acquisto e il dono del bouquet è compito della mamma dello sposo: nel caso di un matrimonio fra donne il dono semplicemente raddoppia, e la madre di ognuna dovrebbe regalare il bouquet all’altra sposa (se entrambe hanno scelto di portare dei fiori).
Il grosso (ma non troppo) dilemma del vestito

La completa libertà che sussiste nell’organizzazione di un matrimonio fra donne è allo stesso tempo terribilmente eccitante e fonte di grande indecisione, soprattutto in merito alla scelta del vestito. Quale che siano le preferenze di stile di ognuna, la regola fondamentale da seguire è una: le due spose devono sembrare una coppia fin dal primo sguardo.
Per questo motivo è strettamente necessario stabilire degli elementi comuni a entrambi gli abiti e il massimo sarebbe anche coordinare gli accessori. Su tutto il resto, vige la più completa libertà di scelta.
Il tema e lo stile del ricevimento in un matrimonio fra donne
C’è un preconcetto molto diffuso in merito ai matrimoni omosessuali, cioè che la cerimonia e il ricevimento debbano essere necessariamente eccentrici, un po’ eccessivi e assolutamente sopra le righe. In realtà tutto dipende dallo stile di vita e dalle preferenze delle due spose, che dovrebbero sentirsi completamente libere di esprimere la propria personalità in una maniera che sia piacevole per tutti gli invitati
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